Pallanuoto: la porta è al sicuro con le sorelle Catellani!

Sarà questione di coincidenze, sarà che il gusto per la sfida è nel loro DNA, ma le sorelle Catellani tengono al sicuro la porta ormai da tre generazioni: Sara, classe 1990, Chiara classe 1997 e Alessia classe 2002, condividono, per scelta o per destino, la passione per un ruolo, quello del portiere, che possiede “il fascino del difficile”. Intervistate dalla Gazzetta di Parma, hanno raccontato la loro storia di sorelle e giocatrici, dell’esperienza in Serie A di Sara, del sogno di una promozione per il salto di categoria di Chiara e Alessia.

Titolare della Serie B della Polisportiva Coop Consumatori di Parma, la sua esperienza in serie A2 inizia nel 2009 a Bergamo ma, il salto di qualità avviene l’anno successivo: Sara Catellani gioca in serie A1 prima per la Diavolina Nervi (GE), poi per l’NGM Firenze. Oggi lavora per un’azienda locale ed è mamma di due bambini ma ricorda la carriera sportiva come un’influenza positiva che ha contribuito alla costruzione del suo futuro al di là della pallanuoto: “Caparbietà e capacità organizzativa: ecco le competenze che lo sport riesce a dare. Se non ci fosse stata la pallanuoto, probabilmente dopo le superiori sarei andata subito a lavorare. Invece ho intrapreso gli studi universitari, poi felicemente portati a termine”, racconta alla Gazzetta di Parma.

26 e 21 anni, Chiara e Alessia invece, rispettivamente secondo portiere della Sport Center Parma la maggiore e primo portiere e capitana della squadra parmigiana la minore, lasciano un altro sport d’acqua, il nuoto, per dedicarsi ad uno che richiedesse più stimoli: “Mi ero stancata di nuotare ma volevo restare nell’ambiente dell’acqua. Così ho provato la pallanuoto e mi sono innamorata”, racconta Chiara. Alessia invece ha scelto la pallanuoto perché “è uno sport di relazione. Le tue compagne, se hai fortuna, diventano qualcosa di più. E poi è uno sport di forte competizione e obiettivi”.

Ma perché il ruolo del portiere?

Nel mio caso è il ruolo che ha scelto me – spiega Sara –. Avevo una certa prestanza fisica e braccia lunghe da occupare tutto lo specchio della porta. Ho amato questo ruolo fin da subito, forse per una predisposizione caratteriale”.

Chiara invece parla di questa scelta come una sorta di sfida personale “le prime volte ero un po' nel panico. Ora sto imparando tutto ciò che c’è da sapere su un ruolo che mi affascina proprio perché difficile”. Per Alessia è stato il destino “ero predestinata. Conoscendo il ruolo di mia sorella, sono stata messa li e ci sono rimasta, probabilmente perché ho fatto qualcosa di buono. Lo scorso anno per me poi è stato una svolta: tecnicamente sono cresciuta molto, sia negli spostamenti che nei salti grazie anche alla scelta della società e del tecnico Natasha Kutuzova (capo allenatore della serie B e bronzo olimpico a Sidney 2000) di affiancarmi un preparatore, ma anche caratterialmente, ricoprire il ruolo di capitano mia ha permesso di responsabilizzarmi e maturare”.

Oggi Chiara e Alessia sognano la promozione in A2, sfiorata a giugno dello scorso anno per una questione di differenza di reti: “Non sarà facile ma noi ci vogliamo riprovare, abbiamo ancora un conto da saldare. Per questo, chi per età e impegni di lavoro o famiglia pensava di ritirarsi, ha tenuto duro – racconta Alessia -. Speriamo di poter inserire nel gruppo qualche giovane del vivaio così la squadra saprà anche rinnovarsi. La società ci tiene molto a far crescere il movimento della pallanuoto femminile e noi “storiche” faremo di tutto per dare il nostro contributo. Per il momento ci stiamo allenando e abbiamo fatto qualche amichevole con i maschi in attesa che venga ufficializzato a breve il campionato. Non vediamo l’ora di tornare a giocare”.

La Serie B tornerà in acqua, a Milano, il 5 Marzo 2023, dove disputerà la prima partita di campionato contro la Canottieri Milano.